Miranda: “Il Presidente del Circondario riferisca in aula”
Ammontano a oltre 4 milioni di euro le risorse stanziate dal Ministero per l’accoglienza da qui al 2020 (più eventuale proroga di sei mesi) di poco più di 120 persone. Cifre che rendono l’idea di come questa accoglienza non sia più un fatto emergenziale ma si stia trasformando, sempre più, in politiche di tipo strutturale che continueranno a pesare sui contribuenti alimentando una guerra tra poveri che non fa bene al Paese e alla Città.
Sia chiaro, non è una questione di razzismo o di voler negare carità e accoglienza. Ma crediamo che il fenomeno migratorio vada gestito in modo efficace e soprattutto a fronte di reali progetti di integrazione. Il modello imposto per troppi anni dal Partito democratico, a livello nazionale, si è rivelato fallimentare perché è questo stesso modello che porta poi alla presenza irregolare sul territorio di migliaia e migliaia di persone. Perché quando le stesse esauriscono l’iter e la procedura senza ottenere (come nella stragrande maggioranza dei casi) nessun riconoscimento di protezione umanitaria, allora vengono lasciate a se stesse, sul territorio, uscendo dal computo dell’accoglienza, diventando irregolari e spesso preda della criminalità.
L’accoglienza praticata in questi anni, quella che alla sinistra serve per “lavarsi la coscienza”, ha mostrato tutti i suoi limiti. Nell’auspicio che il Governo possa operare un deciso cambio di rotta, chiediamo anche al sindaco di Imola Manuela Sangiorgi e al presidente del Circondario Onelio Rambaldi di dire chiaramente quale sia la posizione dell’amministrazione imolese e dell’ente di via Boccaccio e se si intenda procedere a una verifica puntuale dei progetti messi in campo sul territorio di Imola e Circondario volti anche a monitorare quante persone ospitate abbiano poi effettivamente ottenuto la protezione internazionale e quale sorte sia toccata a chi invece ha esaurito l’iter senza nessun riconoscimento. Il Comune e il Circondario siano tramite tra Governo e soggetti gestori facendo chiaramente pesare la loro posizione al riguardo. Non dimentichiamo inoltre che il progetto Sprar in questione coinvolge solo i Comuni più grandi, Imola e Castel San Pietro Terme, mentre sono stati completamente lasciati a se stessi quei Comuni più piccoli, come Casalfiumanese e Castel Guelfo, che si sono visti imporre l’arrivo dei migranti tuttora ospitati in fase di “emergenza” e senza un progetto definito.
Sollecitiamo infine la Giunta di Imola e del Circondario anche a una pronta verifica delle risorse stanziate per famiglie e persone che in questi anni hanno perso il lavoro stabilendo criteri di equità nella redistribuzione delle stesse affinché i nuclei di Imola e del Circondario non vengano più penalizzati. Su tutti questi temi la consigliera Miranda chiederà che la Giunta riferisca in aula alla prima seduta utile del Circondario.
Brigida Miranda – capogruppo La Tua Castel Guelfo NCI
Nicolas Vacchi – referente FI Imola