12/4/22
Il Con.Ami è “disponibile a cercare nuovi affinamenti progettuali” e a “rimodulare intervento” relativo alla costruzione della (contestatissima) nuova isola ecologica di Montericco. Lo ha assicurato ieri il presidente Fabio Bacchilega, presentando in commissione consiliare il piano triennale del Consorzio dei 23 Comuni, documento che contiene appunto il progetto della struttura destinata alla raccolta differenziata dei rifiuti da realizzare nell’area dell’ex centrale di cogenerazione di Hera.
“Il nostro ruolo è quello di ascoltare le necessità del territorio – assicura Bacchilega rispondendo in commissione alle sollecitazioni di Fratelli d’Italia e gruppo misto –. E in questo caso specifico quelle presentate da Imola, attraverso una parte di residenti che vivono in quella zona”.
Residenti che, nei giorni scorsi, hanno confermato la volontà di portare la questione all’attenzione dei giudici del Tribunale amministrativo regionale dell’Emilia-Romagna. E questo perché, a partire da quanti compongono il neonato comitato Agorà Montericco, non sono convinti né dei correttivi apportati dalla Giunta al progetto dopo le prime proteste (niente apertura dell’impianto 24 ore su 24, via libera ai soli rifiuti domestici e ‘no’ alla riduzione dei cassonetti stradali) né dall’esito della serie di incontri voluti sempre dal Comune nelle scorse settimane.
“Il progetto non nasce in questo periodo, ma è di cinque o sei anni fa – ricorda infine Bacchilega –. Se si farà anche in caso di mancato arrivo dei fondi del Pnrr? A oggi la quota di intervento finanziata da enti terzi è pari a zero. Se non dovessero arrivare quelle risorse, l’importo dei lavori sarà totalmente a carico del Con.Ami”.
Tra le file dell’opposizione, Fratelli d’Italia dimostra di non credere troppo alle parole del presidente del Consorzio. “Abbiamo una posizione molto più chiara di quella dei giri di parole – taglia corto il capogruppo Nicolas Vacchi –, preferendo dire con grande trasparenza che l’isola ecologica non deve sorgere in quel luogo, ma eventualmente deve essere pensata per una collocazione diversa più a sud nello stesso quartiere. A chi in commissione ci parla di presunte aperture circa la modifica del progetto, rispondo che staremo a osservare esercitando i poteri di vigilanza e sindacato ispettivo che sono prerogativa del Consiglio comunale”.
Dott. Nicolas Vacchi