VACCHI-GUZZO-CERRI-TOSI (FDI): BUDA, PORTONOVO E BASSA IMOLESE, IL TRIANGOLO DI STRADE DISSESTATE. ANNUNCIATO ATTO DI SINDACATO ISPETTIVO.

“E’ una ferita aperta, profonda tanto quelle sul manto stradale, la consapevolezza amara con cui i cittadini di Medicina devono fare i conti quotidianamente per il totale disinteresse dell’Amministrazione Comunale alla cura della Città e del territorio. Se il Capoluogo, ad uno sguardo attento, mostra sempre più segni di incuria, le Frazioni di Portonovo e Buda raggiungono l’apice irreversibile con il disastroso stato delle strade ed in particolare della Via Del Signore, che si congiunge dall’altro lato alla bassa imolese.
Si tratta di un’arteria che peraltro è molto frequentata non solo dai Medicinesi ma in particolare dai residenti delle frazioni di Buda e Portonovo, ma anche da tanti cittadini e lavoratori che vanno e vengono in altri territori di Comuni confinanti con i quali lo scambio è fortemente attivo e l’arteria diventa fondamentale anche per le attività produttive ed agricole dell’area. Sarà necessario fare luce sul perché questo territorio sia così abbandonato dall’Amministrazione Comunale a guida Montanari, e sul perché non si prenda atto del fatto che simile situazione possa mettere costantemente in pericolo la salute di tutti coloro transitano su queste strade, vista l’elevatissima pericolosità”, così hanno dichiarato il Capogruppo FDI Medicina Rosario Guzzo e i Consiglieri Gianni Tosi e Caterina Cerri che si occuperanno dell’approfondimento nelle sedi opportune per comprendere come sia possibile un’assenza così pesante di stanziamenti per opere che dovrebbero essere al primo posto. I consiglieri incalzano: “non accetteremo che l’usura sia addebitata al passaggio di mezzi pesanti come fosse una loro colpa, è chiaro che in larga parte vi transitino mezzi agricoli e mezzi pesanti in genere, proprio per garantire l’attività economica, ma questo non può assolvere l’Amministrazione che deve, a maggior ragione per una Città come Medicina vocata all’agricoltura, destinare i propri sforzi ancor più che in altre realtà alla corretta manutenzione a seconda delle diverse peculiarità; capiamo però che un amministratore del PD sia fortemente guidato dalla mentalità socialista piuttosto incompatibile con la tutela della libertà economica”.

Anche il Coordinatore del Gruppo FDI nel Circondario Imolese Nicolas Vacchi ha voluto verificare di persona la gravità della situazione andando in sopralluogo: “mi spaventa vedere che la Via del Signore che collega la bassa di Imola con quella di Medicina sia solcata in tutta la lunghezza da profonde buche nell’asfalto di quasi dieci centimetri, tanto da fare sparire nelle voragini le dita della mia mano” e ancora afferma “lo stato degli asfalti è un esempio che va di pari passo con l’incuria più generale del territorio Comunale e Circondariale che è totalmente abbandonato, specie in certe realtà, come i ben noti problemi della pulizia di argini e dei corsi d’acqua, il Sindaco medicine se Montanari che da qualche settimana siede, come me, in Consiglio Metropolitano, che intenzioni ha? Intende provvedere a risolvere la situazione su questa Strada? Oppure griderà dando colpa al Governo Nazionale per non si sa quale ragione?
Montanari ha ricevuto una delega metropolitana per la ricostruzione post-alluvione, perché non esercita i suoi poteri sul territorio metropolitano? Perché non fa nulla nemmeno per “casa propria”? Dispiace cogliere il disinteresse totale che in certi casi pare protrarsi senza ragione politica da parte del PD che governa il territorio.”

I tre eletti di Medicina unitamente all’imolese Vacchi hanno annunciato: “depositeremo un atto di sindacato ispettivo, al fine di conoscere se la giunta Montanari intenda impegnarsi per il ripristino e la messa in sicurezza del lungo tratto. Tuttavia, per ora, anche in questo caso, il dato politico che emerge è il chiaro pensiero della sinistra che amministra da quasi ottant’anni: pensano di potersi permettere di disinteressarsi della cosa pubblica e dei cittadini nell’usuale arroganza politica. Fratelli d’Italia agisce nel convincimento che non esistano cittadini di serie A o di serie B, ma che le frazioni debbano essere comunità vive e da preservare come il centro storico della comunità.”