Il 13 febbraio 2023, quindi soli tre mesi prima del disastro dell’alluvione 2023 che ha colpito i nostri territori la Giunta Regionale dell’Emilia Romagna, all’epoca presieduta da Stefano Bonaccini, su proposta dell’assessorato alla transizione ecologica, contrasto al cambiamento climatico, ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile, di cui era titolare la Vicepresidente Irene Priolo, oggi Presidente reggente, ha approvato la delibera numero 195/2023.
Con questa delibera la Giunta Regionale a guida PD sostanzialmente “definanziava” interventi di adeguamento sul Sillaro e progetti di messa in sicurezza idraulica sul Lamone.
In particolare la delibera approvata dalla Giunta Regionale a guida PD individuava un importo integrativo da assegnare ad altre opere in altra zona della nostra Regione (e precisamente interventi per la messa in sicurezza della città di Parma e del nodo idraulico di Colorno), pari a oltre 3,2 milioni di euro.
Per trovare questi 3,2 milioni da aggiungersi all’importo già cospicuo di 55 milioni di euro, la Giunta di Bonaccini deliberava di ridurre gli importi precedentemente assegnati ad interventi sul Sillaro (Completamento lavori adeguamento sezioni deflusso tratto arginato II Categoria) e sul Lamone (progetto di messa in sicurezza delle località Mezzano, Villanova, Traversara (RA)”.
Quindi a febbraio 2023, la Giunta Regionale toglieva soldi precedentemente assegnati a Sillaro e Lamone per destinarli altrove e motivavano così: “al fine di rendere disponibile l’importo complessivo individuato al punto precedente (cioè interventi per la messa in sicurezza della città di Parma e del nodo idraulico di Colorno) e pari a 3.266.176,95 euro”.
In particolare, l’importo assegnato per i lavori sul fiume Sillaro erano pari a 3 milioni, da questi la Giunta Bonaccini tolse più di 2,33 milioni lasciando solo 666mila euro circa, e riducendo quindi di quasi un quinto le risorse che erano state precedentemente assegnate.
Quanto al Lamone (per il progetto di messa in sicurezza delle località Mezzano, Villanova, Traversara) l’importo originariamente assegnato era pari a 1,2 milioni di euro, a cui sono stati sottratti oltre 933mila euro circa, lasciando per quelle opere poco più di 266mila euro, cifra assai più modesta di quella originariamente assegnata.
Sia ben chiaro: nessuno intende mettere in discussione la necessità dell’intervento per la messa in sicurezza della città di Parma e del nodo idraulico di Colorno, ma il vero problema è che la Giunta di Bonaccini, invece che trovare risorse nuove per quest’opera nel parmense, le ha sottratte ad altre opere, quelle sul Sillaro e sul Lamone, che sarebbero state altrettanto importanti, specie alla luce dei fatti degli ultimi giorni.
Questi dati, traggono origine da documenti e atti pubblici, che in tanti stanno chiedendo a gran voce, dato lo sciacallaggio mediatico che certa parte politica sta portando avanti, noi non possiamo che rilevare con grande imbarazzo e molta amarezza l’ennesima incoerenza della sinistra, circa il disastro annunciato che il nostro territorio e la nostra comunità, ormai stanca, si è ritrovato a vivere nuovamente.
Il Dott. Geol. Giuseppe Travìa, Dirigente della Divisione II della DG USSRI del Ministero, si legge in atti, dichiarava che “nel dare atto che l’esigenza di reperire risorse aggiuntive per far fronte all’aumento dei prezzi costituisce un fattore dirimente per consentire la realizzazione degli interventi, rappresenta che la costituzione di una sezione programmatica non appare appropriata a fronte del fatto che i due interventi dei quali la Regione propone il differimento risultano programmati quali opere urgenti e prioritarie. Proprio per tale connotazione, manifesta inoltre una certa preoccupazione in quanto l’intervento identificato dal codice ReNDiS 08IR009/G3 risulta finanziato nell’ambito del 5° Atto integrativo, vale a dire dalla seconda metà del 2018. Rappresenta quindi la necessità di pervenire in tempi rapidi a un livello di progettazione avanzato, chiedendo un impegno della Regione in tal senso.”
Il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica aveva espresso perplessità circa il ricorso allo strumento della sezione programmatica, e l’Ing. Ing. Sabato Sergio, in rappresentanza del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, giusta delega del Capo del Dipartimento, aggiungeva (sempre in atti) che la prassi di definanziare interventi programmati per integrare le risorse afferenti a cantieri in corso non costituisce una soluzione condivisibile e non può essere applicata in modo estensivo.
Davanti a queste considerazioni risalenti ormai a un anno e mezzo fa, e circa queste risorse definanziate da Sillaro e Lamone, vogliamo chiarezza, ci chiediamo: dopo essere state “definanziate” da Sillaro e Lamone, sono mai state reintegrate tali somme? Successivamente, sono state poi realizzate le opere di adeguamento e messa in sicurezza di questi due corsi fluviali? Fratelli d’Italia valuta di depositare i giusti atti di sindacato ispettivo al fine di avere risposte chiare, carte alla mano.
Così, il capogruppo di Fratelli d’Italia in regione Marta Evangelisti ed il capogruppo imolese e consigliere Metropolitano Nicolas Vacchi.
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NICOLAS VACCHI – MARTA EVANGELISTI (FDI): TRE MESI PRIMA DELL’ALLUVIONE 2023, LA GIUNTA BONACCINI TOLSE 3,2 MILIONI PER OPERE DI ADEGUAMENTO SUL SILLARO E MESSA IN SICUREZZA DEL LAMONE? CHIEDEREMO CONTO.