In merito al possibile accorpamento della Caserma di Portonovo con l’Arma di Medicina è opportuno precisare che la proposta risale al 2014, Governo Monti, sostenuto da tutta la sinistra e condivisa dal Prefetto di allora. Nel 2020 in Ministero degli Interni allora presieduto dal Ministro Lamorgese, sempre sostenuto dal centro sinistra, ha deciso in un tavolo interforze di procedere definitivamente alla rimodulazione dei presidi approvando la proposta di “schemi generali di ripianificazione” che prevedeva tale accorpamento. L’organizzazione del Ministero della Difesa sta quindi procedendo a compiere una decisione già assunta in precedenza e vale la pena evidenziare che la determinazione di altri presidi provinciali è stata già organizzata sulla base di tale soppressione. Non ci risulta che il Sindaco di Medicina, di sinistra, abbia mai espresso un parere contrario a livello istituzionale a tale accorpamento, ne’ ora ne’ allora. Non risulta neppure che il Sindaco della Città metropolitana di Bologna, sempre di sinistra, sia ora che allora, abbia mai rappresentato o segnalato alcuna contrarietà al tavolo della sicurezza.
Fa morire dal ridere che Montanari annunci di appoggiare la petizione dei residenti dopo che ha dormito finora come sindaco e prima come assessore delle varie amministrazionindi sinistra.
E’ di tutta evidenza che attualmente, a fronte di una pianificazione territoriale delle forze dell’ordine fatta in precedenza, tutta da Governi di sinistra, avvallata dalle istituzioni locali di sinistra, avviata e consolidata, non sarà semplice garantire quel presidio territoriale.
Ci riserviamo quindi ulteriori approfondimenti in merito per capire quanto sia fattibile fermare la chiusura di un presidio ormai quasi fatta, valutando la proposizione dei giusti atti ispettivi nelle sedi competenti.
Così per Fratelli d’Italia, Marta Evangelisti, capogruppo in regione Emilia Romagna, Nicolas Vacchi capogruppo in città metropolitana di Bologna e Caterina Cerri Capogruppo in consiglio comunale a Medicina.