A fine maggio nel consiglio comunale di Castel del Rio si è parlato delle variazioni al regolamento sull’occupazione del suolo pubblico.
In tale occasione, la giunta ha affermato che a seguito di una modifica legislativa nazionale si è creato un canone unico che assorbe tre precedenti tributi, la tassa di occupazione del suolo pubblico, la tassa per le pubbliche affissioni, e quella per la pubblicità
Inoltre veniva illustrata una modifica che impone all’utente che chiede l’utilizzo degli spazi pubblici l’adesione alla normativa nazionale recependo il Codice di Autodisciplina della Comunicazione commerciale emanato dall’Istituto dell’Autodisciplina pubblicitaria, attribuendo al Comune il potere di imporre la rimozione in caso di violazione
Infine veniva descritta una nuova fattispecie riguardante gli impianti di comunicazione telefonica.
Veniva opportunamente taciuto il ripristino della tassa di occupazione di suolo pubblico per gli esercizi commerciali la cui esenzione a seguito della pandemia sembra così terminare retroattivamente a fine marzo.
Anche questa volta la giunta Baldazzi conferma la linea di far cassa sulla cittadinanza che lavora, dopo aver aumentato al tetto massimo sia l’IMU che l’addizionale comunale, ora ripristina la tassa di occupazione del suolo pubblico senza dare nessuna comunicazione ai diretti interessati.
In molti comuni, soprattutto quelli legati al turismo, l’esenzione è stata prorogata sino a fine settembre, proprio per permettere alle aziende che hanno lavorato ed investito sulla ricettività del territorio di avere una piccola agevolazione volta a stimolare la ripresa, un segno tangibile della vicinanza della Istituzione alle imprese. Persino ad Imola che sulla questione ha voluto essere più rigida e intransigente, l’esenzione è comunque stata estesa sino al 30 giugno, mentre la giunta di Castel del Rio, che si vanta di rappresentare la natura turistica del territorio, fa di tutto per disincentivare le imprese del settore.
Dopo aver praticamente azzerato in bilancio gli investimenti su turismo ed impresa, il ripristino dell’occupazione di suolo pubblico fatto in sordina è la goccia che fa traboccare il vaso.
Come Fratelli d’Italia, chiediamo che la giunta faccia un passo indietro e riconosca alle attività produttive l’esenzione della tassa, almeno sino alla fine della stagione turistica (30 settembre) come avviene già in molti comuni d’Italia, è un piccolo gesto in termini di bilancio, ma è un grande segnale per chi vuole investire sul rilancio del turismo in Vallata
Nicolas Vacchi
Gigi Iervolino