«A livello nazionale abbiamo scritto la storia, siamo il primo partito dappertutto. A Imola siamo partiti dall’1% e siamo arrivati al 21% di ieri, triplicando militanti e simpatizzanti». Il commento è di Nicolas Vacchi, comprensibilmente soddisfatto per il risultato ottenuto da Fratelli d’Italia nelle urne delle elezioni politiche. Vacchi, nella sua carica di coordinatore del partito di Giorgia Meloni nel circondario imolese e capogruppo in Consiglio comunale a Imola, sottolinea i quasi 8.000 voti (7.681 per l’esattezza) ottenuti nel comune di Imola, leggendoli non solo come un semplice “travaso” dalla Lega (passata in quattro anni da 6.081 a 2.242 voti, in percentuale dal 15,17 al 6,13%) e da Forza Italia (da 3.358 a 1.671, dall’8,38 al 5,57%) a Fratelli d’Italia. «Nel centrodestra c’è sempre stato un gioco di vasi comunicanti – concede -, ma nel nostro risultato ci sono anche voti di delusi del M5S e anche del Pd».
Vacchi rivendica il «lavoro sodo svolto sul territorio» e guarda ai nuovi rapporti di forza all’interno della coalizione di centrodestra, a Roma e a Imola. «Se la Meloni ha accettato prima Berlusconi e poi Salvini come leader, oggi si deve accettare il fatto che Fratelli d’Italia ha il sostegno più consistente e mi aspetto quanto meno un mandato esplorativo per formare il nuovo governo», ragiona pensando al dato nazionale. Quanto a Imola chiosa: «Non c’è dubbio che a Fratelli d’Italia ora spetti la funzione di traino del centrodestra». (r.cr.)
Nella foto Nicolas Vacchi con Giorgia Meloni (dalla pagina Fb di Vacchi)