È uscita oggi la graduatoria Acer per l’attribuzione degli alloggi popolari.
La graduatoria non è altro che l’elenco con cui vengono classificati i soggetti che richiedono l’alloggio.
Infatti dopo aver presentato domanda, in base al punteggio raggiunto da ciascun richiedente è stilata la classifica che poi porterà alle assegnazioni, scalando la graduatoria. I requisiti che danno punteggi maggiori sono molteplici ed indicano lo stato di necessità dei richiedenti. Da una prima analisi dell’elenco comprendente l’intero circondario, oltre la metà degli aventi diritto agli alloggi sono persone non italiane.
Sono avvantaggiati nella concessione i soggetti che richiedono l’assistenza dei servizi sociali comunali, quelli che non avendo la possibilità alloggiano presso dormitori pubblici, nuclei familiari con soggetti invalidi o inabili e naturalmente famiglie con molti figli o con reddito inferiore alla soglia di povertà. Una riflessione, non razzista e non pregiudiziosa, va fatta sulle modalità con cui queste liste vengono redatte, in quanto, naturalmente, sta poi ai servizi sociali stabilire anche se un nucleo familiare vive in un alloggio degno dal punto di vista sanitario o se in sovraffollamento.
Ad esempio, un parametro a nostro avviso non corretto è quello che permette quanto segue: se hai una casa su suolo italiano fa reddito ed aumenta l’ISEE, mentre se hai una villa in un paese estero non fa reddito e si ha un posto privilegiato nella graduatoria che dà diritto alla casa popolare. In sostanza: il cittadino correttamente in possesso dei requisiti per accedere alla Casa Popolare, sita sul suolo italiano, potrebbe essere contemporaneamente proprietario di una villa vista mare all’estero, perché questa non è contemplata nel patrimonio tenuto in considerazione dai canoni attributivi in Italia. Una assurda realtà!
Complimentandoci sempre per il prezioso servizio che l’assistenza sociale e l’Acer svolgono sul territorio, alcuni ragionamenti andrebbero compiuti sui criteri di valutazione della graduatoria, chiaramente pensando ad una rimodulazione di alcune voci che a prima vista non sembrano essere quelle ottimali.
La Caritas diocesana di Imola ed altri enti assistenziali ci dicono che aumentano gli italiani bisognosi e nella soglia di indigenza, alla luce della crisi economica.
Ma questa graduatoria sembra essere stata fatta con parametri che non tengono conto in pieno della situazione reale del tessuto sociale, rischiando cosi di privilegiare fenomeni non chiari, a svantaggio delle reali esigenze dei cittadini.
Credo sia opportuno stabilire un dialogo fra le amministrazioni locali e gli enti assistenziali al fine di ottimizzare i parametri di queste graduatorie.
È giusto aiutare chi è nella necessità, ma è altresì doveroso rieducare chi si approfitta dei servizi di assistenza per puro ed esasperante assistenzialismo.
Questo deve essere una priorità della politica, affinchè i cittadini siano tutelati e ne possano usufruire secondo le reali esigenze e le realtà che caratterizzano il loro stato.
Grazie della cortese attenzione.
Cons. NICOLAS VACCHI
Presidente del gruppo Insieme Si Vince
Dott. MATTEO BRUNORI
Vicecoordinatore Insieme Si Vince
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