Tratto da “Il Resto del Carlino”
Imola, 20 gennaio 2017 – Cartelli di protesta, un consigliere comunale (Simone Carapia di Forza Italia) imbavagliato e con i polsi ‘legati’così come il collega Nicolas Vacchi (Isv). Più di un’ora e mezzo di dibattito serratissimo, con l’opposizione all’attacco, sulla trasparenza dell’infrastruttura più importante della città e della società che la gestisce. Il caso Formula Imola, che ha denunciato i responsabili della diffusione del contratto siglato con Barley Arts per i concerti 2015-2018, pubblicato nei giorni scorsi sul Carlino, è arrivato ieri in Consiglio comunale. E, come previsto, dopo l’accesso agli atti di FI e Isv arrivato a seguito dell’annuncio del promoter di voler intraprendere le vie legali per presunta violazione dell’accordo in esclusiva (visto l’arrivo dei Guns N’ Roses a cura di Live Nation) è stata bagarre.
I cartelli esposti da FI, Isv e M5s a inizio seduta sono una chiara manifestazione d’intenti: ‘Formula Imola vuole imbavagliare i consiglieri comunali’, ‘Atto violento nei confronti della città’, ‘Libertà di informazione’. «Chi ha diffuso quel documento ha fatto benissimo – afferma in apertura Patrik Cavina (M5s) –. Serve trasparenza: non possono esserci segreti sui soldi pubblici. Formula Imola parla di speculazioni politiche? Chi è all’opposizione non può non denunciare ciò che non va bene, altrimenti si mette il bavaglio ai consiglieri». Poi Carapia: «In 20 anni una roba così non l’avevo mai vista – protesta il forzista –. Qui si passa il limite. Il contratto l’ho diffuso io e lo rifarei domattina, la stampa ci sarebbe arrivata da sola e comunque Trotta (Claudio, patron di Barley Arts, ndr) aveva già svelato i contenuti dell’accordo. Riservatezza? Questa è ingerenza sul ruolo dei consiglieri comunali. Volete politici addomesticati». Sul piede di guerra anche Vacchi (Isv): «Il Tar lo scorso anno ha detto con chiarezza che Formula Imola va equiparata a una società pubblica – ricorda il civico –. Divulgare informazioni non ha fini speculativi, è libertà di opinione».
Unica voce fuori dal coro, tra i banchi della minoranza, quella di Alessandro Mirri (Ncd), ormai indigesto a buona parte della stessa opposizione che lo accusa di essere pronto a passare in maggioranza. Maggioranza che invece, attraverso il capogruppo Pd Marcello Tarozzi e i suoi colleghi Romano Linguerri (Fv) e Giorgio Laghi (Im-Sel) sposa in toto la linea di Formula Imola. A sostenere la tesi della società di gestione dell’autodromo anche l’assessore Annalia Guglielmi («Da quando c’è stato l’annuncio dei Guns N’ Roses si cerca di colpire Formula Imola») e il sindaco Daniele Manca. «Non siamo di fronte a nessun bavaglio – assicura il primo cittadino –. La rappresentazione politica che si vuol dare è destituita di ogni fondamento. Ho grande rispetto per il lavoro dei giornalisti, ma rivendico il diritto di Formula Imola a difendere se stessa».
Leave a Reply