Sono veramente felice di apprendere dai giornali che a Imola ci sia un così alto numero di politologi e strateghi della politica.

Leggo di ipotesi di alleanze, di maestri del si e del no referendario, i quali attribuiscono al mio movimento politico, alcuni uno schieramento verso il no (cosa che non avrei difficoltà a confermare visto lo schiacciante risultato, ma che in realtà non è così vista la libertà di coscienza data), altri una percentuale del 3% alle prossime amministrative.

Con grande serenità, vorrei far presente a questi signori che lo schiacciante risultato che ha visto il no stravincere è principalmente dovuto ad una ribellione del popolo italiano, lo stesso popolo che la nostra Costituzione definisce sovrano, verso quella vecchia politica di clientele e tromboni che hanno solo pensato a inciuci e poltrone.

La percentuale dei votanti era del 59% nel 2013 alle comunali, mentre il 77% avente diritto ha votato al referendum. Il primo grossolano errore è di fare calcoli su diverse basi elettorali.

Già solo questo dato fa capire a questi signori, che oggi fanno anche proiezioni infondate, che dovrebbero rivedere il loro modo di fare politica. Perché se non viene concepita come servizio ma invece è intesa come gioco di spartizione delle poltrone, la gente a lungo andare smette di farsi prendere in giro.

Poi chi sono questi signori?
I grandi delusi dopo la vittoria risicata del SI a Imola, i quali però dimenticano del chiaro NO degli italiani.

Faccio sommessamente notare che Insieme Si Vince parte da un risultato percentuale che è oltre il doppio di quello che questi signori ci attribuiscono, è un gruppo strutturato, attivo, presente e numeroso sul territorio. Pieno di quei giovani che tanto spesso mancano ai loro vecchi sistemi, pieno di persone competenti nel loro ambito professionale, pieno di energie nuove che fanno gola ai “monogruppi” che odorano ancora di vecchia politica, fatta di tante parole ma di sezioni vuote.

Pertanto questi saggi, invece di parlare di me e del mio gruppo, si facessero un esame di coscienza, dopo questa fragorosa sconfitta. Sarebbe meglio fare ammenda e tacere, perché si sa: Quando la volpe non arriva all’uva, dice che è acerba.

Cons. NICOLAS VACCHI
CONSIGLIERE COMUNALE DI IMOLA
PRESIDENTE GRUPPO CONSILIARE ISV

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