INTERVISTA ALL’AVVOCATO NICOLAS VACCHI CANDIDATO ALLE ELEZIONI REGIONALI LER FRATELLI D’ITALIA

Avv. Nicolas Vacchi
Avvocato, imolese, classe 1993.
Impegnato in politica sin dal 2013, Consigliere comunale a Imola dal 2016 al 2018, poi Vicepresidente del consiglio comunale di Imola dal 2020 a tutt’oggi dove riveste anche il ruolo di capogruppo per Fratelli d’Italia, viene eletto Consigliere della città metropolitana di Bologna nell’aprile del 2024. È Vicecoordinatore provinciale di Fratelli d’Italia con delega al coordinamento dei comuni del Circondario Imolese.
È cultore di Istituzioni di Diritto Romano presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Impegnato nel mondo Cattolico, dove da tanti anni svolge attività di solidarietà e di educazione verso il mondo giovanile, e nel sociale.

– come è nata candidatura?
-Ho accettato la proposta di Fratelli d’Italia di Candidarmi come consigliere alle elezioni regionali in Emilia-Romagna, devo di cuore ringraziare il Vice Ministro Galeazzo Bignami per gli auguri che mi ha fatto nel giorno del mio compleanno ed il pensiero di lanciare la candidatura in quel giorno. Per me, come già detto, sarà un onore far parte di una squadra competitiva per la comunità politica che già servo da anni come dirigente provinciale e in cui credo convintamente.
Sono impegnato in politica dalla mia prima candidatura nel 2013, avevo diciannove anni. Da lì, dapprima l’impegno come consigliere comunale, poi di capogruppo per Fratelli d’Italia, poi ancora la Vicepresidenza del consiglio comunale ed infine l’elezione in consiglio metropolitano a Bologna, sono stati passaggi gratificanti che attestano l’ottimo lavoro non solo mio ma si tutta la squadra che ha continuato a crescere nel Circondario Imolese.

– elezione difficile in territorio ostico per cdx. su quali temi puntare?
-Imola, il circondario imolese e la dimensione metropolitana sono il “bollino rosso” in una carta geografica dell’intera Italia sempre più blu. Non è semplice vincere ma sento che molte persone vogliono davvero cambiare e la Regione Emilia Romagna ha bisogno di questo vero cambiamento di rotta in termini politici e amministrativi. L’alternanza è il sale della democrazia e i decenni rossi di governo delle sinistra ha portato a disastri e restrizioni che non devono più avvenire.
Sostegno all’agricoltura, meno burocrazia e più libertà per le imprese.
Potenziamento delle infrastrutture in città e nella provincia intera, no alle “città 30” volute dalle sinistre, unitamente alla tutela del territorio, dei corpi idrici con particolare riferimento alla costruzione di invasi.
Attenzione alle famiglie, il sostegno alle povertà, un welfare realmente moderno.
Per quanto riguarda la sanità, garantire l’autonomia dell’Asl di Imola e rivedere le strutture dei Cau che così come sono pensati e attuati oggi non funzionano efficacemente, abbattimento delle liste d’attesa.
Attenzione ai giovani e alle fasce fragili della società.
Rilancio della cultura e del turismo su cui ancora si deve fare tanto. Questi sono alcuni dei tanti punti di un programma elettorale ricco per una alternativa seria a chi ci ha governato per troppo tempo in modo inefficace.
– che tipo di campagna elettorale farai?
-Sarà una campagna elettorale “porta a porta”, come sono abituato a fare, stando vicino alle persone e alle esigenze delle famiglie e delle attività economiche della nostra realtà.
Applicherò anche in questa nuova sfida la regola delle tre D che mi insegnò il mio dominus universitario con cui tutt’ora collaboro come cultore alla cattedra di diritto romano: dedizione, determinazione, disciplina; sono i tre pilastri a cui mi voto ogni volta che intraprendo un impegno nuovo, questo sara un impegno difficile ma stimolante.
Metterò a disposizione quanto ho imparato in questi oltre dieci anni di politica e di servizio nelle istituzioni, per il Bene Comune e per il vero cambiamento di cui la nostra Regione ha veramente bisogno.
– giudizio su operato bonaccini
-L’operato di Bonaccini governatore è politicamente assai sopravvalutato. L’ex governatore non si distingue per galateo istituzionale quando in un modo che appare abbastanza goffo e discutibile ha attaccato la candidata di centrodestra Elena Ugolini, e quando è tornato ad attaccare il Governo Meloni sul tema dei ristori da alluvione e sulla sanità.
Bonaccini ha abbandonato la Regione a se stessa, fuggendo in Europa, e ciò ci rivela molto.
Quanto ai ristori sulla alluvione, ricordo che il governo Meloni ha stanziato milioni su milioni per i vari comuni e miliardi sulla regolione intera, in meno di un anno dall’evento, mentre ci sono ancora dei concittadini di Bonaccini che aspettano -ormai disperati- i ristori dal sisma del 2012, e che il fatto che il suo “delfino” De Pascale abbia annunciato che vorrà ripartire dalla sanità certifica come il presunto fiore all’occhiello dell’amministrazione Bonaccini sia abbondantemente un fiore appassito.
Potrei dilungarmi sulle tante osservazioni che nel corso del tempo abbiamo mosso alla gestione regionale a guida PD, ma penso che i due tempi in questione (alluvione e sanità) siano gia ampiamente sufficienti per i cittadini per non votare le sinistre in queste elezioni regionali.
– come valuti scelta di candidare ugolini?
-il profilo di Elena Ugolini è una scelta di contenuti, di coraggio, di innovazione. Una donna che lavora coi giovani e per i giovani, lontana dalle logiche del potere chiuso in se stesso e preoccupato di non coinvolgere energie nuove e fresche. Una donna con Valori genuini e forti che ha scelto di donarsi e impegnarsi in questa bellissima avventura non per convenienza, ma per convinzione. La convinzione di chi vede una Regione che potrebbe dare molto di più a se stessa e agli altri se fosse guidata da chi vuole coinvolgere, entusiasmare, aiutare come Elena. Una proposta genuina, vera, determinata per la nostra Terra e la nostra Gente.