di Enrico Agnessi – tratto da il resto del carlino del 27 marzo 2021
Modificare gli ingressi al pronto soccorso dell’ospedale grazie alla realizzazione di un nuovo corridoio e l’installazione di un ascensore, nonché la costruzione di una pensilina esterna al piano rialzato. Il tutto con l’obiettivo di «creare percorsi e aree separate per pazienti potenzialmente infetti o contagiosi in attesa di diagnosi». È corsa contro il tempo per dare forma al progetto presentato dall’Ausl per il Santa Maria della Scaletta. Impegnata ormai da un anno nella guerra contro il Covid, l’Azienda sanitaria ha infatti presentato in Comune i permessi necessari a dare il via ai lavori di sistemazione della struttura di via Montericco. Sono già arrivati i pareri favorevoli, oltre che della stessa Ausi, anche dello sportello edilizia del Municipio
e della Soprintendenza. Per otte-nere pure l’ultimo nulla osta, serve però una deroga al Regolamento urbanistico edilizio (Rue), tramite attestazione di pubblico interesse, da parte del Consiglio comunale. I gruppi la voteranno nella prossima seduta, dopo il passaggio di lunedì in commissione.
L’intervento, per quanto impor-tante nell’ottica del contrasto alla pandemia tramite quella salvaguardia dell’ospedale realizzata in questi mesi attraverso l’utilizzo di una tensostruttura dedicata al pre-triage di tutti i pazienti che accedono al pronto soccorso
NEL PROGETTO
C’è la riqualificazione dei posti letto di area semi-intensiva fruibili in pandemia o in regime normale
to soccorso, è di impatto modesto sull’edificio di via Montericco. La superficie in aumento è infatti di circa 48 mq, pari a meno dello 0,1% di quanto esistente. Oltre alla creazione dei percorsi e aree separate per pazienti potenzialmente infetti, sono previste opere di sistemazione interne. In particolare, si parla di riqualificazione di posti letto di area semi-intensiva fruibili sia in regime ordinario che in regime di trattamento infettivologi- co ad alta intensità di cure.
Il progetto «rientra tra quelli di interesse pubblico e può dunque essere autorizzato per la realizzazione in deroga alla pianificazione comunale ed assenza di accordo territoriale, trattandosi di un ampliamento privo di rilevanza autonoma e di soli 48 mq. circa, urgente ed indifferibile», si legge nella delibera che sarà sottoposta al vaglio dei consiglieri comunali. In altre parole, «nel bilanciamento tra l’interesse pubblico ad autorizzare l’intervento in deroga e l’interesse pubblico al rispetto della disciplina urbanistica, deve essere data la prevalenza alla proposta dell’Ausl per adeguare il presidio ospedaliero di sanità pubblica alla situazione pandemica in atto», recita ancora il documento. «Ausi e Giunta dovrebbero imparare a dare risposte più tempestive e non dopo un anno di pandemia – è la critica del consigliere comunale di op-posizione Nicolas Vacchi (Fdl) -. Adotteremo comunque un atteggiamento il più costruttivo possibile a vantaggio unico della sanità di Imola e degli imolesi».