NICOLAS VACCHI (FDI): IL PARADOSSO DELLE PARTECIPATE IMOLESI, IL COMUNE MULTA SÉ STESSO, SI FA CAUSA DA SOLO, E PAGA I LEGALI PER DIFENDERSI DA SE STESSO

25/9/21
Apprendiamo da una determina dirigenziale N. 623 del 22/09/2021 che il Comune di Imola impegna dei soldi pubblici per il conferimento di incarico a uno studio legale, soldi finalizzati ad intraprendere la difesa in un procedimento avanti al Tribunale di Bologna contro l’opposizione proposta da Formula Imola SPA contro le ordinanze di ingiunzioni del pagamento delle sanzioni amministrative elevate contro quest’ultima.

Siamo al massimo delle comiche: sostanzialmente la Polizia Locale, che è il Comune di Imola, eleva sanzioni amministrative avverso alla società che gestisce l’autodromo, Formula Imola SPA, la quale è partecipata totalmente dal Consorzio Con.Ami, che è abbondantemente partecipato a sua volta dal Comune di Imola.

In sostanza, ed oltre ogni ragionamento formale, è come se il Comune di Imola multasse sé stesso, opponendosi alle proprie multe, e difendendosi contro se stesso in giudizio, per non pagare le multe elevate da sé stesso contro sé stesso.

Siamo oltre i limiti della ragionevolezza.
Quando noi parliamo della razionalizzazione delle società partecipate, tocchiamo con mano un problema che dovrebbe essere più caro agli amministratori e ai cittadini, perché di solito ci si scontra con tematiche economiche e di spesa pubblica dell’amministrazione e delle società attorno ad essa, che si alimentano direttamente o indirettamente con i soldi dei cittadini.

Quando a metà maggio ho posto grande chiarezza sulle multe all’autodromo, lo facevo per pretendere la massima trasparenza da parte del Comune, della Polizia e degli Enti partecipati.
Più di 78.000 euro di multe in tre anni per gli sforamenti di rumore sono state elevate dalla Polizia del circondario. Sono soldi dei cittadini. L’autodromo è prezioso per i grandi eventi e per la sua vocazione motoristica, ma va anche rispettata la legge e soprattutto vanno rispettate le risorse economiche che non appartengono a tal dirigente pubblico o a tal sindaco, ma ai cittadini.

E oggi oltre al danno la beffa di pagare un avvocato per difendersi contro se stessi.

Dott. Nicolas Vacchi