Passata dal 3% scarso delle Politiche del 2018 a quasi il 21% del 25 settembre, Fratelli d’Italia cavalca l’onda del successo di Giorgia Meloni anche a Imola. E questa sera al Molino Rosso accoglie lo stato maggiore del partito a livello metropolitano per una cena di autofinanziamento con 150 militanti. Ci saranno Galeazzo Bignami e Marco Lisei, neo-eletti rispettivamente deputato e senatore, e il coordinatore di FdI nel circondario, Nicolas Vacchi, che è anche capogruppo in Comune.
Vacchi, è tempo di festeggiamenti?
“Sì, ma con sobrietà. Anzi, più che festeggiare è soprattutto un’occasione per incontrare una parte delle tante persone che hanno avuto fiducia nel progetto della Meloni, con il quale entreranno in Parlamento di Bignami e Lisei. Ora l’obiettivo di Fratelli d’Italia al governo è rappresentare al meglio l’interesse dei cittadini. Se da un lato dobbiamo gioire, dall’altro restituire la fiducia che ci hanno dato è una grande responsabilità”.
Fratelli d’Italia in meno di un lustro è passata, in un territorio storicamente ostico per il centrodestra come quello imolese, da avere meno del 3% dei voti a superare il 20%. Come è stato possibile?
“Siamo il primo partito in sei comuni del circondario su dieci, il secondo negli altri quattro. Un grande successo frutto della coerenza dei nostri valori e della concretezza delle nostre proposte. È così che sono aumentati, oltre ai voti, anche militanti e simpatizzanti”.
Tutti elettori leghisti in fuga?
“Non è solo un ‘travaso’ dal Carroccio e da Forza Italia. Il centrodestra cresce e non lo fa cambiando semplicemente l’ordine degli addendi, ma intercettando molti delusi del M5s e ancora di più del Pd che ormai non rappresenta più quello che si prefiggeva di rappresentare”.
Come va il tesseramento?
“Siamo al lavoro su tutto il territorio e devo dire che sta andando oltre ogni aspettativa. Negli ultimi mesi in tanti hanno chiesto di iscriversi, questo ci dice che chi ha lavorato al governo nazionale e locale non ha operato bene come invece millanta quotidianamente”.
Cosa non sta funzionando, a suo giudizio, nell’amministrazione comunale?
“Penso al tema del caro bollette. Facciamo proposte di buon senso e non campate in aria, attraverso le quali non chiediamo di recuperare risorse nelle pieghe di bilancio ma intervenendo con Hera per ragionare sugli extra-profitti. E invece vengono puntualmente bocciate. Così non si fa il bene dei cittadini”.
Enrico Agnessi
Il resto del Carlino