Presso le stazioni ecologiche il cittadino può conferire gratuitamente tutti quei rifiuti urbani che, per tipologia, dimensioni e peso, non possono essere raccolti con il servizio ordinario.
Così il sito di Hera descrive la stazione ecologica e la sua importanza per la vita quotidiana di ognuno di noi.
Si ritiene essere davanti a un servizio essenziale.
Come tutti i servizi da considerarsi essenziali risente fortemente delle limitazioni imposte dall’emergenza, ma nel caso della stazione ecologica di Imola la limitazione rischia di diventare un vero e proprio disservizio a cui, dal nostro punto di vista, bisogna urgentemente porre rimedio.
Quotidianamente in questo periodo, si osservano lunghe file per l’accesso, limitato a due utenti per volta, limitazione simile a quella di un negozio chiuso di poche decine di metri quadri e quindi poco idonea in un ampio spazio aperto.
Oltre a quello che definiremmo disservizio, si fa notare il cartello in cui si avvisa che per “inderogabili” motivi di servizio i cancelli chiudono alle 12 per la pausa pranzo (riapre alle 14) ed alle 18, e poco importa se hai perso la giornata in fila, il tempo dell’utente passa sempre in secondo piano.
Il servizio ingombranti a domicilio è messo a dura prova: un operatore che risponde dalla Croazia, ci informa che il primo appuntamento utile per il ritiro è il 18 giugno. (Telefonata svolta la mattina del 13/5/2020).
Come Fratelli d’Italia chiediamo anche al Commissario Prefettizio oggi reggente l’amministrazione Imolese affinché si faccia parte attiva perché venga rivalutato il numero massimo degli utenti che possano accedere contemporaneamente alla stazione in virtù degli ampi spazi all’aperto, fermo restando l’uso dei dispositivi di sicurezza individuali e tutte le disposizioni necessarie al contenimento del covid-19, inoltre chiediamo che venga potenziato il servizio di raccolta domiciliare, l’alternativa alle due ore di coda, non può essere tenere in casa i rifiuti per oltre un mese di tempo.
Dott. Nicolas Vacchi Fratelli d’Italia Imola
Dott. Nicolas Vacchi
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