NICOLAS VACCHI (ISV): RENDICONTI DI AREABLU, BENICOMUNI, CONAMI IN PAREGGIO O LIEVE ATTIVO, “DOVREBBERO FARE DI PIU’”.

NICOLAS VACCHI (ISV): RENDICONTI DI AREABLU, BENICOMUNI, CONAMI IN PAREGGIO O LIEVE ATTIVO, “DOVREBBERO FARE DI PIU’”.

RENDICONTO ESERCIZIO 2015 DI AREA BLU S.P.A.
Oggettivamente, il bilancio 2015 di Area Blu è un bilancio in positivo, sia per quanto riguarda i dati economici, sia per quanto riguarda il consolidamento della società. Il bilancio 2015 chiude con un utile di € 36.423 e un valore della produzione pari a € 4.341.857, frutto delle attività svolte per il 50% per il Comune di Imola e per la restante parte delle attività svolte a favore degli altri enti sociali di Area Blu.
Ai dati numerici, sono abituato ad accostare una serie di altri fattori: la gestione concreta delle situazioni, la manutenzione non certo perfetta del centro storico, l’aumento della sosta a pagamento con tariffe sulle quali si è scherzato sin troppo, e che ancora oggi si discuterà vanamente in aula.
Sulla manutenzione nulla da dire, apprezzabile il lavoro di pulizia generale, anche se solleciterei area blu ed hera a collaborare più strettamente sulla salvaguardia e la pulizia specialmente in centro storico. Si vedano alcuni vicoli del centro, ancora imbrattati di scritture ed altro, per cui la manutenzione di area blu e il lavaggio o pulizia in capo ad hera di alcune situazioni secondo me andrebbe visto con un maggior grado di confronto fra le due società.
Sulla mobilità sostenibile e le modalità di spostamento (e in generale un sistema di mobilità urbana) in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli privati, specialmente in ottica di riduzione dell’inquinamento la strada da fare è ancora tanta. È ora di dare concretezza agli studi e alle situazioni di osservazione perché diventino fatti concreti tangibili e verificabili all’interno della comunità imolese.
La gestione della Sosta a pagamento si è detto in commissione che è stata sottoposta a studi. Verrebbe da chiedersi chi sia lo studioso che si mette ad aumentare il piano tariffario e a diminuire la sosta gratuita negli stalli blu. Dire che una partecipata ha lavorato bene, quando alla mattina i residenti di molte piazze centrali della città si sono trovati senza posto riservato, posto che avevano oltretutto pagato, non è normale gestione e non è ottimale gestione, a mio avviso.
La manutenzione delle aree e attrezzature e l’istallazione delle nuove tecnologie velocizzeranno solo il processo già ampiamente attuato di battere cassa.
Per quanto riguarda il parere sul rendiconto di esercizio di beni comuni mi esprimo contrariamente, perché insoddisfatto di quanto si sarebbe potuto fare e non si è fatto.

RENDICONTO ESERCIZIO 2015 DI BENICOMUNI S.R.L.
Dato atto che Beni Comuni chiude in pareggio il 2015, con un utile di esercizio di circa 12.500 euro, e un valore della produzione di 15.272.000€, come da obiettivo della società, che deve realizzare i servizi affidati massimizzando le quantità e minimizzandone il costo unitario. Il risultato economico dell’anno 2015 è stato raggiunto assorbendo a carico della società stessa due nuovi costi.
Il primo è il costo della gestione di tutte le aree verdi, parcheggi e sedi stradali acquisite in proprietà dal Comune nel corso degli anni 2013/14 e 2015, che sono più di venti.
Il secondo è il costo degli affitti per i locali della propria sede sociale di via Lambertini ed i relativi consumi.

Si parla di realizzazione di nuova area organizzativa legata anche al progetto CityOmnis e alla realizzazione dell’App “Lavori in tasca”, si parla di una ingente mole di investimenti fatti con fondi societari, fra i quali l’assegnazione a terzi della manutenzione delle strade.

Credo sia giusto riflettere se poi la gestione di Beni comuni sia poi da ritenersi così retta e ottimale: considerando che stiamo parlando di un pugno di danari di utile, soli 12.500 euro.

La società è stata scelta come forma partecipata proprio perché doveva essere una plusvalenza sia sul piano gestionale, sia sul piano amministrativo.
Ma sono ormai diversi anni, sicuramente 4 o 5 che le partecipate diventano lo sbroglia matasse dell’Amministrazione: per matasse intendo la difficile situazione interna che si era creata e che si è poi risolta definitivamente l’anno scorso, legato a ciò anche il tema che nel corso del 2015 vi sono stati 41 dipendenti che hanno scelto di passare dal contratto lavoro Enti Locali a quello Feder Gas-Acqua. Questa scelta avvicina l’obiettivo di un unico contratto aziendale più adatto alla gestione di una società operativa (i dipendenti al 31/12/2015 sono 83; attualmente hanno il contratto degli Enti locali 26 dipendenti).
Ma ci si può permettere tutto questo tempo per dirimere le magagne interne? Questo distoglie dagli utili. Che ad oggi non mi sembrano utili significativi.

Su questo invito tutti a fare una riflessione: non trinceriamoci dietro le partecipate per dire che sono meglio sia sul piano gestionale sia sul piano economico. Quando non è sempre verificato. Possiamo parlare di una sufficiente e a tratti buona erogazione di servizi, ed è vero, ma non si può parlare di risultati economici brillanti. Quindi non parliamone.

BILANCIO CONSUNTIVO ANNO 2015 DEL CON.AMI
Gli aspetti di novità del bilancio del CONAMI sarebbe legato all’organico in crescita, legittimata da nuovi supporti tecnici.
La creazione di un ufficio legale interno e di un ‘controllo di gestione’, ha permesso l’internazionalizzazione di numerosi incarichi, specialmente di consulenza o di prestazione professionale che prima erano assegnati a esterni… ciò matematicamente provoca la conseguenziale riduzione dei costi generali ma, soprattutto, consente una visione analitica e completa del rendimento delle attività patrimoniali oltre al supporto a tutte le decisioni strategiche relative agli investimenti.
Su questo mi viene da dire: alla buon’ora!

L’utile di esercizio è a 9 mln 371.907 € e un valore della produzione di 11,7 milioni di euro circa.
Questi dati apparentemente positivi, lasciano però spazio a un ragionamento diverso: il CONAMI è diventato come ho già avuto occasione di dire il grande utile del Bilancio Comunale ed intercomunale.

Sappiamo che per il 2016 in effetti sono 6.7 milioni di euro le entrate che ci derivano dalla distribuzione degli utili per conto del Con ami e non più i 10 milioni degli anni scorsi.
Ma più di ogni altra cosa, la mia riflessione preoccupata riguarda le potenzialità che un consorzio simile DOVREBBE e POTREBBE avere ma non ha.
Il conami potrebbe contribuire in misura maggiore alle entrate del comune qualora l’Amministrazione non lo investisse di porre rimedio ai vari problemi fra apici dirigenziali.

Sono 15 le aziende che dipendono dal Consorzio AMI…
Di Area Blu ho detto, poi Bryo é una controllata del Conami e dovrebbe avere una sua autonomia dalla politica, poi “Comunica” nata nell’ottobre 2014 con lo scopo conclamato di innovare il modo di comunicare, per raccontare con parole chiare e strumenti semplici, alla portata di tutti, attività, grandi progetti, investimenti, insomma si doveva costituire una ulteriore azienda per questo?

Poi anche la società osservanza, costituenda, costituita, messa in liquidazione, rimessa in bonis, per arrivare al risultato della riqualificazione del plesso, inaugurato due settimane fa. Bella cerimonia istituzionale, alla quale a differenza di altri ho voluto partecipare sia perché era un incontro istituzionale (parolina che molti dovrebbero imparare prima di dare giudizi sin troppo affrettati) sia per l’importanza del 2 giugno vitale per la nostra storia pubblica, ma sia anche per vedere e toccare con mano sul piano concreto (dopo una visita che avevo fatto personalmente con il presidente Manara), toccare con mano appunto quanto era stato fatto.
Bel complesso (non ancora finito, mi preme di ripetere, non ultimato, attenzione che gli amori dell’Unibo non siano solo infatuazioni passeggere, specie dopo il flop con l’azienda agricola che doveva curarsi della serra), ma ci abbiamo messo oltre un decennio per arrivare alla realizzazione di questo progetto. Non so se la gestione imprenditoriale di un privato che ci avrebbe messo i propri soldi e le proprie risorse, sarebbe stata identica.

Insomma per dire che queste aziende pesano sul bilancio del Consorzio.
Per finire, ciò che ci interessa rispetto al CON.AMI è avere sempre maggior trasparenza nelle attività del Consorzio, e mettere i suoi dirigenti nelle condizioni di poterlo sfruttare e far fruttare in maniera ottimale, con efficacia ed efficienza.
Ho votato contrariamente a tutti e tre i documenti.
GRAZIE PER LA CORTESE ATTENZIONE
NICOLAS VACCHI
CONSIGLIERE COMUNALE DELLA CITTÀ DI IMOLA
PRESIDENTE GRUPPO ISV

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