Il consiglio comunale di giovedì 20 ottobre ha avuto ad oggetto il futuro della Sanità Imolese prevedendo l’intervento del direttore generale dott. Rossi e del Sindaco Daniele Manca, con annesso ordine del giorno della maggioranza.
Ho manifestato grande perplessità davanti ad un documento i cui contenuti fumosi ed a tratti artefatti è stato presentato dalla consigliera Spadoni per conto del gruppo PD.
Infatti salta all’occhio la forte difformità fra l’Odg del PD e quanto affermato dal Direttore e dal Sindaco, che parlano di conferenza sociosanitaria unificata come fatto compiuto e su cui lavorare “come opportunità”.
Non importa se vogliamo chiamare questo avvenimento “conferenza”, “fusione”, “superamento dell’autonomia”, certo è che Imola dovrà rapportarsi e fare i conti (economici) con altre realtà ospedaliere certamente più incidenti (perché centrali nell’area metropolitana Bolognese). Assodato questo, sono altre le cose che devono interessare a chi amministra.
Più volte ho affermato, anche nella commissione sanità del marzo scorso, che se avviarsi verso il superamento dell’autonomia significa l’allungamento delle liste d’attesa ed il peggioramento delle prestazioni di primo soccorso, della qualità dei servizi, allora è bene che l’integrazione fra ASL Imolese e Bolognese non avvenga.
Sicuramente credo che se i quattro ospedali (più i due istituti specializzati) avessero avuto la stessa personalità giuridica non si sarebbe esitato a unificarli come in altre fusioni di ASL ormai note. Ma trattandosi di due aziende, una istituzione anche universitaria, ed un istituto scientifico sanitario, l’impossibilità di unire concretamente per un problema anzitutto giuridico ha lasciato poi spazio, a nostro avviso, alla creazione di questa conferenza socio sanitaria.
I dati offerti in aula sono certamente da interpretare, indipendentemente da quanto si dice, una domanda sorge spontanea: perché nessuno ieri in aula ha parlato del fatto che è plausibile il rischio della perdita di altri primariati?
Ad oggi le perplessità e i dubbi sono molti: Quali unità verranno mantenute? Quali sono le sorti dei dirigenti? Quale destino attende tutto il personale impiegato e nell’ambito amministrativo e in quello sanitario? I servizi sono assicurati secondo di parametri di qualità ed efficienza? Che effetto avrà questa “integrazione” sulle liste d’attesa? Quali le garanzie ai cittadini ed ai lavoratori?
Come presidente del gruppo consiliare di Insieme Si Vince ho affermato la nostra posizione ferma a vantaggio dell’autonomia della nostra azienda sanitaria imolese, ma se ormai risulta inevitabile questa conferenza sociosanitaria, pretendiamo garanzie certe: valorizzazione delle eccellenze di Imola (Montecatone e quei reparti rinomati per competenza ed efficienza), mantenimento della qualità dei servizi erogati o miglioramento dei medesimi, rispetto delle condizioni di lavoro del personale sanitario ed amministrativo.
Indipendentemente dalle belle parole, oggi bisogna dare concretezza alle azioni e certezza ai diritti dei cittadini. Chiederò una commissione IV al consigliere Linguerri, perché sulla salute non si deve scherzare.
Cons. Nicolas Vacchi
Presidente Insieme Si Vince
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