Fratelli d’Italia guarda con molto scetticismo alla decisione da parte della Giunta di adottare la tariffa corrispettiva puntuale nonostante le loro flebili rassicurazioni. Di per sé è un incognita che pone i cittadini in difficoltà.
Il numero limitato di conferimenti dei rifiuti previsto e la dimensione dei sacchi potrebbe obbligare i cittadini a tenere per settimane la spazzatura in casa, le limitazioni nella distribuzione dei sacchi riservati a chi ha bambini di età fino a tre anni o l’eventuale certificazione che forse servirà per mettere nero su bianco una patologia che prevede il ricorso all’uso di presidi assorbenti. Il costo di acquisto dei sacchi aggiuntivi rispetto alla fornitura annuale prevista per ogni nucleo familiare e azienda. Fanno l’aumento se si sforano i conferimento ma poi, pare, non prevedono sconti in nessun caso. Chi non ci dice che tutto questo alla fine non risulterà un peso in più per le famiglie e imprese imolese? Sui costi aggiuntivi dati dallo sforamento del conferimento della raccolta indifferenziata delle aziende, terranno conto delle differenze che ci sono tra le attività commerciali stesse? La Giunta ovviamente rassicura, ma visti i precedenti non c’è molto da fidarsi: il giorno prima dicono che non ci saranno tasse aumentate, e il giorno dopo si scopre che sono ben poche le tariffe o le tasse che non hanno subito un aumento.
Vista la poca attenzione che c’è sempre stata nel rendere efficiente il sistema di raccolta rifiuto a partire dalla cura del funzionamento dei cassonetti, è prevedibile pensare che prima o poi una calotta si bloccherà. E in questo caso come si fa? E se il cittadino si ritrova a dover passera la tessera più volte nella speranza di riuscire ad aprire la calotta, cosa succede? Si gioca così tutto il conferimento di un mese intero in un solo colpo?
È una scelta che andava ponderata meglio e che richiedeva maggiori approfondimenti prima di decidere di adottare definitivamente la tariffa puntuale. Ma ormai la decisione è stata presa, non prendiamoci in giro. La Giunta Panieri fa l’annuncio sui giornali ancor prima che si abbia la possibilità di discutere questo delicato tema nelle sedi opportune. Fanno degli incontri con i cittadini, non per cercare il confronto ma per comunicare loro una decisione che hanno già assunto. Della serie, “se ti va bene, bene, se non ti va bene, te lo fai andare bene”. L’assessore Elisa Spada cerca di imporre, senza alcun rispetto o garbo istituzionale, alle Presidenti delle commissioni consiliari competenti di convocare una commissioni sulla delibera riguardante la tariffa puntuale senza prima confrontarsi con le stesse.
Non sono questi i modi di fare. Restano i nostri dubbi su questa presa di decisione calata dall’alto senza alcun confronto. Vogliamo chiarezza.