La questione Sanità metropolitana sta diventando un vero e proprio teleromanzo. La proposta del primo cittadino metropolitano Merola di riunire gli ospedali ha incassato il parere favorevole del direttore generale di Imola e dei suoi colleghi bolognesi che iniziano a scrivere comunicati congiunti mentre nel frattempo Manca ha affermato sulla stampa un sostanziale sì alla circolazione del personale ma no alla fusione della ASL. Ma questa unificazione delle reti cliniche ci allarma non poco.
A nostro avviso, i vertici non chiamano “fusione” quella delle ASL Imola e Bologna, perché probabilmente in questo caso dovrebbero tagliare delle poltrone. Mentre con l’unificazione delle reti cliniche si suppone che faranno fronte alla carenza del personale sanitario ed amministrativo, facendo girare medici e impiegati fra le varie reti cliniche dell’intera area metropolitana, senza però toccare minimamente le posizioni di vertice, che rimarrebbero presumibilmente garantite.
Scenario plausibile? Se così fosse, avremmo vertici intoccati dai tagli e sicuri dei loro posti, medici e impiegati che girano freneticamente fra i vari ospedali. In tutto questo i servizi ai pazienti saranno così celeri ed efficienti? I dubbi sono molti.

Cons. Nicolas Vacchi
Presidente Nuova Intesa Civica

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