L’iniziativa che era partita come una ottima occasione per riqualificare la stazione imolese, operazione ben riuscita e meritoria per chi l’ha condotta e per l’amministrazione che l’ha patrocinata dando anche contributi economici, si sta sviluppando in modo piuttosto discutibile.
Il progetto RestArt si sviluppa ad oggi con un intervento su otto palazzine.
In questa occasione, al fianco di iniziative ludiche, sportive e di altro tipo, Noi Giovani patrocinata dall’amministrazione comunale lascia spazio all’arte dei graffiti.
Premesso che siamo favorevoli alla promozione sociale, alla musica, ad ogni forma d’arte riconosciuta, ad ogni evento che renda vivo il cuore della città, certamente non possiamo dirci favorevoli ad ogni espressione che si auto definisce come artistica.
A ben guardare alcuni palazzi di quelli coinvolti dai nuovi graffiti, si nota come il limite fra decoro e scempio, si assottigli fino a diventare impercettibile, per cui se per qualcuno si tratta di mastodontiche raffigurazioni acriliche, per altri la vista di uomini a testa in giù o figure quasi mostruose consiste in un disturbo all’occhio nudo.
Siamo sicuri che conciare Imola in questo modo sia promozione?
Quando ci troveremo tutta Imola pitturata?
Il concetto di arte è soggettivo, ma il decoro urbano risponde ancora (grazie al cielo) a norme oggettive: di certo queste raffigurazioni non sono gradevoli come quelle alla stazione ferroviaria.
Siamo certi che un quartiere non si rigeneri in testo modo.
Queste sono le politiche dell’amministrazione per i giovani?
Siamo promotori delle idee buone che nascono da chi governa, ma al contempo censori delle idee sbagliate, delle quali anche sta volta chiederemo conto nelle sedi istituzionali.
Cons. Nicolas Vacchi
Presidente insieme si vince
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